Gestire in modo efficiente l’intera catena di distribuzione

Ideato nel 1982 dagli studiosi Oliver e Webber, il termine supply chain management si utilizzava per parlare della gestione del magazzino e delle scorte nell’ambito della catena di approvvigionamento delle materie prime e di consegna del prodotto finito. In termini generali per SCM si intendeva quindi essenzialmente una tecnica in grado di ridurre le scorte in aziende.

Una definizione aggiornata di Supply Chain Management potrebbe essere quella data da “The Council of SCM Professionals” nel 2007: “comprende la pianificazione e la gestione di tutte le attività coinvolte nella ricerca, nella fornitura, nella conversione e nella gestione delle attività logistiche. Include, inoltre, la coordinazione, l’integrazione e la collaborazione con i partner della supply chain, che possono essere fornitori, intermediari, fornitori di servizi, e clienti. In poche parole, il SCM integra e coordina la supply chain e la gestione dei rapporti tra i vari attori della supply chain stessa”.

L’obiettivo primario è quello di controllare le prestazioni e migliorare l’efficienza dei processi per ottimizzare il livello di servizio reso al cliente finale. Per gestire in modo efficiente l’intera catena di distribuzione è necessario adottare soluzioni capaci di snellire la produzione, razionalizzare i costi operativi e il capitale impegnato.

I trend per il biennio 2019/2020 evidenziati da Gartner sono riepilogabili in quattro aspetti:

Meno lavoro e competenze logistiche

Il primo dei quattro fattori è la diminuzione dell’offerta del lavoro. Basti pensare che nel 2012 il numero di persone in età non lavorativa ha superato quello delle persone in età lavorativa.

Si tratta di un trend che non si arresterà, e anzi, l’offerta del lavoro continuerà a spostarsi gradualmente nelle aree del mondo meno sviluppate. Ciò significa che i lavoratori saranno dunque mediamente meno qualificati. Insomma, non bisogna farsi scappare quei pochi addetti alla supply chain in grado di fare la differenza.

Fondamentale per i lavoratori di domani sarà la digital dexterity, cioè la capacità di adattarsi alle nuove tecnologie velocemente, oltre che alla disponibilità a utilizzare strumenti di Advanced Analytics e Artificial Intelligence per prendere decisioni.


Intelligenza artificiale – AI

Oggi secondo Gartner non siamo ancora in grado di realizzare a pieno le potenzialità di questo strumento, ma in un paio d’anni è certo che lo scenario cambierà notevolmente.

In futuro l’AI sarà usata sistematicamente negli ambienti di supply chain con lo scopo di abbattere la complessità, di automatizzare e velocizzare le decisioni di operatività quotidiana e di aiutare a prevedere gli ordini, riducendo i costi.Realtà virtuale e aumentata


Realtà virtuale e aumentata

Grazie all’image technology oggi si monitora la situazione degli scaffali nel negozio, minimizzando i rischi di esaurimento scorte. Inoltre, un altro esempio è quello dei “digital twin” 3D dei prodotti, una nuova tecnologia che facilita la personalizzazione on-demand della merce.

Proprio questa tecnologia, secondo Gartner, ridisegnerà i modelli di gestione della supply chain: “I digital twin non sono solo rappresentazioni digitali del prodotto o dell’asset fisico, ma comprendono anche le caratteristiche dei processi per progettarlo e produrlo. Sono quindi perfetti per sperimentare i punti critici del design o dei processi”.


Logistica sostenibile

Quarto e ultimo fattore è quello legato alla sostenibilità ambientale, con l’ormai pressante necessità di ridefinire il ciclo di vita dei prodotti. Richiesta che viene sia dal mercato sempre più attento a queste tematiche, sia da norme nazionali o comunitarie sempre più stringenti.

L’economia circolare è oggigiorno fattore imprescindibile e decisivo che orienta le scelte dei consumatori e di rimando la vita e il successo delle aziende. Non più quindi produzione lineare, che dai tempi della prima rivoluzione industriale è stato il mantra dell’industria: lo spreco è oggi considerato inaccettabile dalla stragrande maggioranza dell’opinione pubblica.

Qui entrano in gioco i supply chain leaders, che devono contribuire a disegnare un “ciclo di vita circolare” per i prodotti dell’azienda, in cui il maggior numero possibile di componenti (idealmente tutti) sia riciclato, cioè recuperato e riutilizzato. In questo modo si crea valore per il cliente, per il brand e, naturalmente, anche per il pianeta.

I professionisti Temsi da quasi 40 anni seguono l’evoluzione del Supply Chain Management in svariati settori merceologici e analizzando passo dopo passo tutta la catena di distribuzione sia interna che esterna alle aziende Potranno quindi indicare tecniche e metodi organizzativi finalizzati al miglioramento dei processi, all’aumento dell’efficienza e aumentare la produttività.

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